Il Codice Rosso Rafforzato entra in vigore, introducendo misure più stringenti per la protezione delle donne vittime di violenza.
Il Codice Rosso Rafforzato, entrato in vigore il 30 settembre, rappresenta un’evoluzione della precedente Legge “Codice Rosso” del 2019. Questa nuova legge, composta da un unico articolo, ha come obiettivo principale quello di garantire un’azione rapida e decisa in caso di denunce di violenza di genere. La necessità di tale riforma nasce dalla crescente preoccupazione per gli episodi di violenza che, purtroppo, continuano a verificarsi nel nostro Paese.
Ascolto tempestivo e reindirizzamento del fascicolo
Una delle principali novità introdotte riguarda l’obbligo per il pubblico ministero di ascoltare, entro tre giorni, le donne che denunciano di essere state vittime di violenza. Questa misura è stata introdotta per garantire tempestività negli interventi e prevenire ulteriori violenze. Se i tempi non vengono rispettati, il fascicolo può essere assegnato a un altro pm, quindi garantendo così una maggiore protezione alle vittime. Questo nuovo approccio mira a ridurre la burocrazia e a garantire che le vittime ricevano l’attenzione e il supporto necessari in tempi brevi.
Estensione dei tempi di denuncia e nuove misure cautelari
Un altro cambiamento significativo del Codice Rosso Rafforzato riguarda l’estensione dei tempi per sporgere denuncia. Ora, le vittime hanno 12 mesi per denunciare, rispetto ai 6 mesi precedenti. Questa estensione dà alle vittime più tempo per riflettere e decidere. Inoltre, la legge ha modificato la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima. Per assicurare il rispetto di questa misura, il giudice può ora utilizzare il braccialetto elettronico, uno strumento efficace nella prevenzione di ulteriori episodi di violenza.
Queste nuove misure, sottolineate anche dalla deputata della Lega, Giulia Bongiorno, mirano a garantire una maggiore protezione alle donne e a prevenire ulteriori episodi di violenza. La tempestività degli interventi e la protezione delle vittime sono ora al centro dell’attenzione, rappresentando una svolta nella lotta alla violenza di genere in Italia.